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al testo di Dereck Louvrilanm
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Corre voce che l’amore sia retrogrado e che in solitudine l’uva si sposi con il vetro. Il frutto è immancabilmente un bicchiere. Sulla tavola sparsi grappoli seccati di brutto e pane trattenuto con durezza in luogo della fraganza che accompagna mordere ciò che rimane del desiderio. Ho fame, ma non è vera. Ho sete, ma non è sola. La bocca sa di uva nera che secca pensarla fuori stagione; e il cuore, il cuore è claudicante o ribatte con incertezza se stesso per forza maggiore. Eppure l’uva più secca più dolce conquista. Come l’amore o nel turno di notte la stella golosa. Ma la pancia ruglia e saliva il palato allungato all’uva così ristretta al seme. Niente da fare: l’amore è retrogrado in chi ti pianta.
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